Radici
2019-2020, pupo in legno,malta, acciaio, ricoperto con collant, cotone e semi di tenerume e Lenticchie rosse di Pantelleria, DISCONTINUO (Barcellona Pozzo di Gotto); Amy-d gallery, (Milano).
La parola radice, etimologicamente, deriva dal latino radicem. Essa ha diversi significati: organo infisso nel terreno che oltre a sostenere la pianta assorbe acqua e minerali; origine o causa originaria di qualcosa ; infine, in anatomia, elemento che conferisce fissità ad un organo. Le radici in sintesi sono quelle che danno la possibilità all’individuo di nascere, crescere e creare un continuum nella nostra vita, esse ci tengono saldi al suolo e ci rendono capaci di germogliare e spingerci in alto.
L’opera verte proprio sul concetto di Madre terra e sul nostro legame con essa, un legame che ci spinge a chiederci da dove veniamo e dove andiamo.
L’individuo, da sempre, cerca instancabilmente una ricongiunzione con la Madre.
Essa è sicuramente forte e possente, ma anche compassionevole nei confronti di un uomo finito e limitato che trova ristoro e purificazione in questa grande biosfera.
I semi(di Tenerume e Lenticchia rossa di Pantelleria), utilizzati all’interno dell’opera, sono dei semi tipicamente siciliani che sottolineano ancor di più il concetto di radici e di provenienza.
Il progetto è nato grazie alla selezione, avvenuta tramite un concorso indetto dal Collettivo Flock. La collaborazione con il Collettivo è stata quindi fondamentale per la realizzazione di tale lavoro.